Re Salomone, la regina di Saba e il mistero della leggendaria terra di Ofir
Autor: Yuri Leveratto visita il suo stupendo sito dove riporta i resoconti di anni di esplorazioni in America Latina.
David, il successore di Saul, fu il secondo re d’Israele e regnò dal 1010 al 970 Î.HR. Il figlio di David, Salomone, che fu proclamato re da suo padre, regnò per circa 40 anni e ampliò il dominio d’Israele.
Sotto il suo comando il regno si estendeva dal fiume Eufrate fino all’Egitto ed inoltre aveva due alleati molto importanti: il re Hiram, a capo dei Fenici, i grandi navigatori dell’antichità, e la regina di Saba, che dominava un regno esteso nell’attuale Yemen ed Etiopia, che gli forniva oro, incenso, profumi e spezie.
L’opera più importante del re Salomone fu la costruzione del Tempio di Gerusalemme, unde a fost depus Chivotul Legământului, care conținea tablele Legii, care, potrivit tradiției, fusese dat de Iahve lui Moise.
Pentru a construi Templul din Ierusalim, Solomon avea nevoie de o cantitate exagerată de aur și argint, pe care le-a procurat, conform Cărții Regilor din Biblie, nel leggendario paese di Ofir.
Le sue flotte comandate da esperti navigatori Fenici partivano dal Mar Rosso e tornavano indietro dopo tre anni di navigazione, Umplut cu aur, argint, Pietre pretioase & Parfumuri.
Salomone, che si era convertito in pochi anni nel re più potente e saggio del mondo, ammetteva alla sua corte dignitari e ambasciatori da tutte le nazioni della Terra, ma un giorno arrivò al suo cospetto una donna meravigliosa il cui nome era Makeda (o Balkis): era la regina di Saba, un poderoso regno che comprendeva l’attuale Yemen e l’Etiopia, la cui capitale era Aksum.
Makeda regalò a Salomone una smisurata quantità d’oro e argento, oltre a profumi e pietre preziose, ma non si concesse. Era vergine e voleva preservare la sua purezza. Salomone, che aveva trecento mogli e altrettante concubine, la desiderava, ma non volle insistere.
La leggenda narra che, l’ultimo giorno, prima di partire alla volta del suo regno, Makeda fu invitata da Salomone per un ultimo banchetto. Salomone le domandò se lei potesse mai prendere una qualsiasi cosa di sua proprietà, senza chiedergli il permesso. Lei rispose di no, e che avrebbe sempre chiesto il permesso per qualsiasi cosa avesse desiderato.
Allora Salomone le propose un patto: se lei avesse preso una qualsiasi cosa di sua proprietà senza chiedergli il permesso, lui avrebbe potuto chiederle (e ottenere), ciò che più gli interessava. La regina di Saba accettò il patto.
La cena era composta da numerose portate di pesce e carne molto salate, annaffiate da vino rosso. Quando Makeda si ritirò nei suoi appartamenti notò che nel comodino a fianco del suo letto c’era un gran bicchiere di cristallo pieno d’acqua, ma non ci fece caso e cadde in un sonno profondo.
Nel bel mezzo della notte si svegliò con una forte sete, dovuta alla cena salata. Senza pensare prese in mano il vaso di cristallo e bevve quell’acqua per dissetarsi. Salomone, che era dietro alle tende, la vide e le ricordò il patto: lei aveva preso qualcosa di suo (l’acqua, il bene più importante), senza domandare il permesso. Fu così che Salomone, ottenne da Makeda ciò che desiderava, e lei acconsentì, senza rimorsi.
Quando Makeda tornò ad Aksum diede alla luce un bambino, che venne chiamato Menelik, e fu il primo imperatore d’Etiopia. La leggenda narra che Menelik una volta raggiunta la maggiore età, fece visita a Salomone, che era vecchio e non più brillante come vent’anni prima. Salomone lo accolse con i massimi onori, e gli consegnò, sempre secondo la tradizione, l’Arca dell’Alleanza, che forse ancora oggi è conservata in Etiopia.
Tornando alla flotta del re Salomone e ai viaggi oceanici verso la leggendaria terra di Ofir: molti storici hanno tentato di ubicare questo mitico paese in Africa, in India e anche in Perù (tesi di Benito Arias Montano), ma fino ad oggi non vi sono state prove esaustive sulla sua ubicazione.
În opinia mea, este posibil ca legendarul sat Ofir să fi fost într-adevăr Alto Perú, (Bolivia de astăzi), con le sue enormi miniere d’argento di Potosí.
Uno dei primi sostenitori della teoria della presenza antica dei Fenici in Brasile fu il professore di storia austriaco Ludwig Schwennhagen (Secolul al XX-lea), și în cartea sa "Istoria antică a Braziliei", a citat studiile lui Umfredo al IV-lea de Toron (Secolul al XII-lea), care, la rândul său, a descris călătoriile navelor feniciene până la estuarul fluviului Amazon;.
După cum știm, există diverse dovezi arheologice și documentare privind o posibilă prezență antică a fenicienilor (sau cartaginezi), în Brazilia: Piatra Paraiba, i pittogrammi della Pedra de Gavea e i petroglifi della Pedra do Ingà, oltre al misterioso documento 512.
Vi è, però un’altra evidenza archeologica che suggerisce una possibilità sulla probabile coincidenza della terra di Ofir con l’Alto Perù: existența unei călătorii vechi și foarte lungi, detto in portoghese “Caminho do Peabirú”, și coastele actuale ale statului São Paulo și Santa Catarina (Brazilia), Duce, După aproximativ 3000 Kilometri, chiar până la Potosí, e prosegue fino a Tiahuanaco e Cusco.
Il lingua Tupi Guaranì la parola “Peabirù” significa: "Dus-întors", aproape ca și cum ar însemna că cineva în trecut a călătorit pentru a face comerț și astfel pentru a obține argint și aur.
Secondo la mia interpretazione Peabirù potrebbe significare: “cammino al Perú”, in quanto pe significa sentiero o cammino in idioma Tupi Guarani, mentre Birù è il nome antico del Perù.
Traseul Peabirú a fost recent studiat de arheologii brazilieni, care au constatat că a început în zona San Vicente. O altă secțiune a traseului începea din actualul stat Santa Catarina. Entrambi s’inoltravano nella foresta, așa-numita Mata Atlantica, Astăzi a dispărut aproape complet. Astfel, cele două ramuri ale drumului au fost unite în statul actual Paraná, unde a ajuns lățimea sa 1,4 Metri. Traseul a urmat până la orașul actual Corumbá și a intrat în Bolivia de astăzi în orașul Puerto Suarez. Apoi, după traversarea pajiștilor Chaco, si dirigeva fino a Potosì.
In tempi storici il portoghese Aleixo Garcia (1524) percorse il cammino di Peabiru, e raggiunse l’Alto Perù, nove anni prima che Pizzarro raggiungesse il Cusco.
Existența vechiului traseu Peabirù este foarte importantă, Pentru că dovedește că a fost posibil, dalle coste di Santa Catarina o San Vicente (Brazilia), ajunge la Cerro Rico de Potosí (la montagna più ricca d’argento del mondo), cu o călătorie de aproximativ 2 Luni. E’ possibile che il cammino di Peabirù fosse conosciuto dai Fenici e quindi anche dal re Salomone?
E’ possibile che Ofir sia stato realmente l’Alto Perù?
Se consideriamo che le navi di re Salomone partivano dal Mar Rosso e ritornavano dopo circa tre anni di viaggio, Coincidența lui Ofir cu Peru Superior nu poate fi doar o presupunere.
Ma chi avrebbe fornito a re Salomone la preziosa informazione sull’ubicazione del ricchissimo paese ricco d’argento e d’oro?
Ripercorrendo a ritroso nel tempo possiamo avanzare l’ipotesi che i Sumeri conoscessero già il cammino di Peabirù, basandoci sul famoso ritrovamento della Fuente Magna, il vaso cerimoniale conservato oggi a La Paz.
Solo ulteriori studi archeologici del cammino di Peabirù potranno portare alla luce altri importanti reperti di questa storia affascinante che apre nuove possibilità sulle conoscenze geografiche e sui viaggi oceanici dell’antichità.
Autor: Yuri Leveratto visita il suo stupendo sito dove riporta i resoconti di anni di esplorazioni in America Latina.
La foto que figura en el encabezado es escritura cuneiforme, perteneciente además, a la cultura Sumeria.