Eccoci di nuovo qua. Sabato 04 Gennaio 2013 siamo andati a visitare un imperdibile riserva marina situata a un ora di macchina da Ica. Invece della solita e comoda monovolume con autista gestita da agenzia turistica abbiamo affittato una Tico di parecchi anni fa con all’attivo quasi 700’000 kilometri. Lanciati a ben 90 kilometri orari sulla Panamericana con camion e autobus che ci sorpassavano suonando il clacson siamo riusciti ad arrivare incolumi a Paracas.
Da li abbiamo comprato il biglietto per 50 Soles a persona più 2 Soles di tassa turistica per poter salire sulla barca in direzione delle Isole Ballestas. Durante l’escursione abbiamo effettuato una sosta per ammirare l’enigmatica figura del Candelabro, un impressionante disegno tracciato sulle pendici di una montagna nella baia di Paracas. Nessuno fino ad ora ha scoperto chi disegnò questa immensa figura nè il perchè.
Esistono numerose ipotesi a riguardo che mirano a dimostrare una relazione tra il candelabro e le Linee di Nacza situate a 120 km a sud di Paracas o ancora tra questa figura e il cactus rituale del San Pedro. La guida della barca continua dicendoci che un altra ipotesi è che la figura sarebbe una sorta di punto di riferimento utile alla navigazione utilizzato per orientarsi tra le impennetrabili nebbie della zona.
La navigazione è poi continuata in direzione delle isole Ballestas. Le isole ci hanno regalato un incredibile scenario marino abitato da interminabili colonie di volatili, pinguini, e simpatici leoni marini che come attori consumati si prestavano ai nostri obbiettivi.
Fino a poco tempo fa le isole Paracas venivano sfruttate per la raccolta di guano, utilizzato in agricoltura come fertilizzante naturale.
Grazie alla bravura del capitano soprannominato scherzosamente “Schettino” siamo passati vicino a stupende grotte naturali e a una spiaggia che a volte arriva ad ospitare fino a 100 leoni marini. Il clima nella zona è di tipo semi-tropicale perciò è raccomandabile munirsi di crema solare e di un cappello per proteggersi dal sole intenso. 和’ un tour sconsigliato a chi soffre il mal di mare o a bambini di età inferiore ad un anno.
Terminata la visita alle isole abbiamo fatto ritorno al molo di Chaco passando per i pittoreschi pescherecci del porto pieni di gabbiani e pellicani.
Da li siamo andati a mangiare in uno dei ristoranti di pesce della zona. Sconsigliamo il ceviche che viene fatto con pesce crudo marinato nel limone per evitare di incorrere nella maledizione di Ataualpa. Consigliamo invece un buon lenguado alla plancha (sogliola alla griglia) o corvina alla plancha (una cugina del branzino alla griglia).
Da li appesantiti dalla mangiata abbiamo provato di arrivare al museo marino della riserva di Paracas tramite una via secondaria non asfaltata e ci siamo insabbiati con la nostra povera macchinetta.
Abbiamo quindi messo il 4×4 cioè siamo scesi tutti e abbiamo spinto!
Dopo questa fatica erculea siamo finalmente riusciti ad arrivare alla riserva di Paracas.
Il costo per entrare nella riserva è di 15 Soles a testa.
La prima attrattiva del posto è il museo marino Julio C. Tello, simpatico e ben curato con una stradina che porta fino ad una laguna da cui è possibile vedere i fenicotteri il bellissimo uccello dal roseo piumaggio che ha dato origine ai colori della bandiera peruviana.
Il museo mostra la fauna e la flora del posto e dedica una sala alla ricostruzione dell’habitat come era milioni di anni fa quando gran parte del deserto della zona era sommerso dalle acque dell’oceano e squali giganti, balene nane, mangrovie preistoriche e gabbiani giganti dal becco dentato vivevano nella zona.
Dal museo per mancanza di tempo siamo dovuti ritornare a casa, consiglio comunque, visto che ci sono già stato alcuni anni fa, di andare a vedere le stupende spiagge della riserva che propongono panorami e atmosfere molto accattivanti.
Le più interessanti sono: La Mina, La Catedral e Mendieta.
Un tour completo è possibile comprarlo a Ica presso la Plaza de Armas in una delle tante agenzie turistiche, sconsigliamo caldamente di cercare una macchina a noleggio come abbiamo fatto noi (soprattuto una Tico).
Equipaggiamento indispensabile: cappello, protezione solare totale, bottiglia d’acqua e una macchina fotografica se possibile con un buon zoom.
Allego anche un link di foto fatte del bravissimo fotografo italiano di Lima William Zanatta:
https://plus.google.com/photos/108996022270584976230/albums/5962470350444385937?banner=pwa
Complimenti e un abbraccio
Bella macchina!!!!!!!! bei posti ma se vengo li non prendo sicuramente Enrico come organizzatore del giro…….. ha ha ha